Cristianesimo arabo: la chiesa di Jubail in Arabia Saudita

La storia e la letteratura del cristianesimo arabo sono poco conosciute, e spesso in alcuni paesi i siti arabo-cristiani più antichi vengono occultati o vandalizzati. Il caso emblematico della chiesa di Jubail, in Arabia Saudita, una delle più antiche chiese cristiane del pianeta, nascosta dal regime e vandalizzata dalla gente del posto. 

 Domenico Condito

Ci fu un tempo in cui una parte significativa del mondo cristiano parlava e scriveva in arabo, producendo una letteratura arabo-cristiana oggi quasi sconosciuta. D’altronde, la presenza dei cristiani arabi in Medio Oriente precede l’avvento dell’Islam, e ha dato un contributo decisivo allo sviluppo culturale, sociale ed economico di quella regione. 
Il cristianesimo arabo si caratterizza per la ricchezza e la varietà delle forme attraverso le quali si è espresso: varie comunità ognuna rifacentesi a una propria Chiesa, ciascuna con tradizione e liturgia proprie. Erano le Chiese dell’Iraq, dell’Egitto, della Siria (che all’epoca comprendeva anche la Palestina e il Libano). A partire dall’VIII secolo, l’arabo fu la lingua abituale dei cristiani di quelle Chiese, che spesso erano bilingui: siriaci-arabi o copti-arabi, e divenne presto la loro lingua ufficiale, sia nell’amministrazione pubblica, che nelle varie espressioni della loro cultura: da allora i cristiani di quelle regioni cominciarono a scrivere e pensare in arabo. 
Esiste una letteratura sia profana che religiosa scritta da cristiani in lingua araba. Si tratta di antichi manoscritti di teologia, liturgia, spiritualità, diritto, morale, esegesi e altre discipline, conservati oggi nelle più prestigiose biblioteche del mondo. Nei secoli IX e X, fu avviata la traduzione in arabo dei Padri della Chiesa a partire dal greco, dal siriaco oppure dal copto, e successivamente si compose direttamente in arabo. Fu anche il tentativo di presentare la fede cristiana ai musulmani nella loro lingua. Si tratta di un patrimonio immenso, in massima parte inedito e sconosciuto, quello del cristianesimo arabo, che tanto ha significato nella storia delle culture e delle religioni del Medio Oriente. Un tesoro prezioso di conoscenze ed esperienze spirituali e religiose, un percorso luminoso che ha attraversato le diverse tradizioni dell’Oriente cristiano: le Chiese siriache (caldea, siriana, maronita), la Chiesa bizantina, la Chiesa copta e quella Chiesa armena; come anche la Chiesa latina. 

Una delle chiese cristiane più antiche del pianeta si trova proprio in Arabia Saudita, a poco distanza dalla città di Jubail (foto in basso), sulla costa saudita del golfo Persico. Risale al IV secolo e apparteneva alla Chiesa assira d'Oriente, che era di rito siriaco orientale. Il sito fu scoperto casualmente nel 1986, ma il regime saudita ne impedisce l’accesso ai turisti e persino agli archeologi, trattandosi di un antico luogo di culto cristiano. Com’è noto, le chiese e i simboli cristiani sono ufficialmente banditi in Arabia Saudita. Di recente il sito è stata anche recintato, ma ciò non ha impedito alla gente del posto di entrare nell'area e vandalizzare la chiesa.
A proposito, la penisola arabica una volta era un'area a maggioranza ebraico-cristiana di lingua aramaica!















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