Dagli infiniti mondi di Giordano Bruno agli universi paralleli della fisica moderna

di Domenico Condito

Universum - C. Flammarion, intaglio in legno, Parigi 1888.
Colorazione: Heikenwaelder Hugo, Vienna 1998.a
ELP. Come è possibile che l’universo sia infinito?
FIL. Come è possibile che l’universo sia finito?
ELP. Volete voi che si possa dimostrar questa infinitudine?
FIL. Volete voi che si possa dimostrar questa finitudine?
ELP. Che dilatazione è questa?
FIL. Che margine è questa?
Con questo dialogo immaginario tra Elpino e Filoteo comincia il De l’Infinito, Universo e Mondi di Giordano Bruno, l’opera più inquieta e folgorante del pensiero rinascimentale. Le sue visioni proiettarono l’umanità oltre l’eliocentrismo del sistema copernicano. Il filosofo nolano aveva pre-cognizzato, infatti, l’esistenza di un Universo infinito, costituito da infiniti Mondi, dove le stelle sono dei soli in numero infinito. Ma fu anche il primo a comprendere la rivoluzione copernicana nell’ambito di una teoria della relatività del moto, del tempo e dello spazio. Un'intuizione da poeta e “veggente”, più che una vera e propria teoria scientifica. D’altra parte, il metodo scientifico era ancora in fase germinale, e Bruno seguiva la prospettiva organicista. Tuttavia, la sua posizione fu tenuta in gran conto nel nascente mondo scientifico, divenendo una pietra di paragone ineludibile per le nuove teorie cosmologiche. Ogni tentativo di turbare l’ordine costituito del cosmo trovava nel pensiero eretico di Bruno le prime temibili radici. 

Il prof. Enrico Giannetto, filosofo e storico della scienza, ritiene che Giordano Bruno stia all’origine della teorizzazione moderna della relatività del moto, dello spazio (delle distanze e delle lunghezze) e del tempo (degli intervalli temporali). Il suo pensiero avrebbe così influenzato Galilei, Descartes e poi Leibniz; e proprio da quest’ultimo prese le mosse la prospettiva relativistica di Poincaré, a cui si rifece Einstein. Ma l’impostazione concettuale di Einstein sarebbe strettamente connessa anche a Baruch Spinoza, e non solo per le idee religiose. Una relazione in cui il prof. Giannetto riconosce un’ulteriore matrice bruniana. 

Se ne deduce che il singolare intreccio tra teologia e immaginazione prescientifica, che caratterizzò il pensiero di Giordano Bruno, avrebbe contribuito a ispirare una delle più possenti rivoluzioni scientifiche di tutti i tempi: la “destrutturazione dell’Universo”. Una straordinaria violazione dei “limiti” imposti allo scibile umano che, dopo aver disarcionato la Terra dal centro cosmo, ha lanciato la nostra Via Lattea in un universo d’innumerevoli galassie. Oggi le visioni pregalileane di Giordano Bruno sono ben documentate dalle immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble: una sua foto di uno soltanto dei campi profondi del cosmo contiene circa 300 trilioni di stelle, ed è soltanto un’infinitesima parte dell’universo osservabile. 

Brian Greene
Tutto ciò basterebbe per sancire la definitiva detronizzazione della nostra visione della realtà, ma l’ultimo atto non è ancora compiuto. Già nel 1998, Brian Greene, condirettore dell’Institute for Strings, Cosmology, and Astroparticle Physics (ISCAP) della Columbia University di New York, aveva presentato il primo modello matematico di universi paralleli olografici, sostenendo che il nostro universo sarebbe la proiezione olografica della realtà che si svolgerebbe invece su una remota superficie di confine. Oggi, quella di Greene (teoria delle superstringhe) non è una posizione isolata. Le teorizzazioni di universi paralleli sembrano emergere con naturalezza dalle formulazioni di matematici e fisici che operano nell’ambito della cosmologia. E se l’ipotesi del multiuniverso dovesse essere corroborata, anche in modo indiretto, con un margine di errore accettabile, svanirebbe anche l’idea dell’universo come unica realtà esistente.
Naturalmente, quello degli universi paralleli è un argomento controverso, e il dibattito in corso è molto acceso. Tuttavia, fra gli scienziati sono in tanti a ritenere che il nostro universo potrebbe essere soltanto uno dei molti esistenti. Tutta la problematica è esposta in modo elegante e accessibile da Brian Greene nel suo libro La realtà nascosta – Universi paralleli e leggi profonde del cosmo, pubblicato di recente in Italia da Einaudi. «La mia intenzione – spiega Brian Greene - è di spiegare in modo chiaro e conciso i passi intellettuali e la catena di intuizioni teoriche che hanno portato i fisici, partendo da un certo insieme di prospettive, a considerare la possibilità che il nostro sia uno di molti universi. Vorrei darvi un'idea di come alcune indagini scientifiche moderne suggeriscono naturalmente questa sbalorditiva possibilità. Mi propongo di farvi vedere come certe osservazioni altrimenti sconcertanti possano diventare perfettamente comprensibili nell'ambito dell'uno o dell'altro scenario di universi paralleli; allo stesso tempo, vorrei descrivere le questioni critiche non risolte che hanno impedito, finora, la piena realizzazione di questo approccio esplicativo. Il mio scopo è far sí che, dopo aver letto questo libro, la vostra idea di ciò che potrebbe esistere - di come potrebbero essere ridisegnati in futuro i confini della realtà da sviluppi scientifici ora in corso - sia molto piú ricca e piú vivida». 

Comunque sia, fra gli infiniti mondi di Giordano Bruno e gli universi paralleli di Brian Greene, si è prodotta un'esplosione di pensiero che sta facendo piazza pulita dei nostri riferimenti tradizionali, troppo spesso alimentati da approcci ideologici e dottrinari. E la ricerca scientifica si conferma, ancora una volta, uno strumento insuperabile per produrre conoscenza ed esplorare l’ignoto. Per dirla con Marc Augé, «La ricerca del vero. Forse il segreto della saggezza più profonda degli individui sta (proprio) nel cuore delle ambizioni più vertiginose della scienza».

LL Ori and the Orion Nebula
Image Credit: NASA, ESA and the Hubble Heritage Team

Per approfondire: 
- Giordano Bruno, De l’Infinito, Universo e Mondi, in "Opere di Giordano Bruno e di Tommaso Campanella", a cura di Augusto Guzzo e di Romano Amerio, La Letteratura italiana, vol. 33, Riccardo Ricciardi Editore, Milano – Napoli 1956, pp. 419-470.
- Enrico Giannetto, Giulia Giannini, Marco Toscano, Relatività, quanti, chaos e altre rivoluzioni della fisica. Atti del XXVII Congresso Nazionale di Storia della Fisica e dell’Astronomia – Bergamo 2007, Guaraldi Editore.
- Brian Greene, La realtà nascosta - Universi paralleli e leggi profonde del cosmo, Einaudi, Torino 2012.
- Marco Motta, Nove variazioni sull’universo – La realtà nascosta di Brian Greene, in Le Scienze, n. 532, dicembre 2012, p. 100.

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