San Gregorio Taumaturgo e il fulgore del culto bizantino nell’arte: il Trittico di Harbaville
Nel cuore dell’Impero, l’avorio scolpito che custodisce la memoria dei Santi e la luce di Bisanzio.
Domenico Condito
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| Il pannello anteriore del Trittico di Harbaville (X secolo) - Museo del Louvre, Parigi. |
La devozione verso Gregorio, celebrato per i suoi miracoli e per la sua lotta contro il paganesimo, si tradusse in una ricca produzione artistica e liturgica, che ne immortalò la figura in opere di straordinaria bellezza e raffinatezza. Icone, placche in avorio, croci reliquiarie e manoscritti miniati testimoniano il prestigio del Santo nella cultura bizantina. Tra queste, spiccano tre capolavori assoluti:
• Il celebre Trittico Harbaville, conservato al Louvre di Parigi.
• Una splendida icona del XII secolo custodita all’Ermitage di San Pietroburgo.
• La Croce reliquaria dell’XI secolo esposta al British Museum di Londra.
Il Trittico Harbaville: capolavoro della rinascenza macedone
Qui si presenta il Trittico Harbaville, realizzato nella seconda metà del X secolo, è una delle più preziose placche in avorio dell’arte bizantina. Proveniente dalle raffinate botteghe imperiali di Costantinopoli, questo trittico è un esempio emblematico della rinascenza macedone, periodo di rinnovato splendore artistico e culturale sotto le dinastie macedoni.
L’opera è scolpita su entrambe le facce e composta da tre pannelli: una parte centrale fissa e due ante mobili, unite da cerniere d’argento. Sul lato anteriore, la composizione è dominata dal tema della Deesis, iconografia profondamente radicata nella tradizione ortodossa. Al centro, Cristo Pantocratore benedice l’umanità, affiancato dalla Vergine Maria e da San Giovanni Battista, che intercedono per la salvezza delle anime. Ai lati, due medaglioni raffigurano busti angelici, probabilmente Michele e Gabriele, custodi celesti della visione divina.
Nel registro inferiore, cinque apostoli sono scolpiti con grande maestria: San Pietro, al centro, regge un libro sacro e poggia su un suppedaneo decorato a rombi, affiancato da Giacomo, Giovanni Evangelista, Paolo e Andrea. Le ante laterali completano la scena con altri santi, raffigurati in atteggiamento di preghiera, creando un coro celeste che circonda il Redentore.
Il lato posteriore del trittico offre una visione simbolica e teologica di grande intensità. Al centro, una Croce latina si staglia in un cielo stellato, sovrastando un giardino stilizzato popolato da animali — leoni, conigli, uccelli — che evocano il Giardino dell’Eden. Due cipressi rappresentano gli alberi del Bene e del Male, mentre la Croce diventa fonte di vita, rivelando la dimensione redentrice del sacrificio cristiano.
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| Il pannello posteriore del Trittico di Harbaville (X secolo) - Museo del Louvre, Parigi. |
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| In basso, San Giacomo il Persiano e San Gregorio Taumaturgo |
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| San Gregorio Taumaturgo nel Trittico di Harbaville |




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