Tesoro d’archivio: un documento inedito sulla storia del culto di San Gregorio Taumaturgo a Roma

Proviene dall’Archivio Storico della Chiesa di Sant’Eligio degli Orefici. 
Domenico Condito

Cupola absidale della chiesa di Sant'Eligio degli Orefici a Roma

Tra le numerose testimonianze storiche che custodisco con cura, oggi ho il piacere di condividere con voi i contenuti di un documento mai reso pubblico. Si tratta di una preziosa fonte datata 16 novembre 1729, vigilia della solennità di San Gregorio Taumaturgo, figura venerata per i suoi prodigi miracolosi, la santità di vita e la profonda dottrina. 

In questa data, Papa Benedetto XIII, noto per la sua attenzione alle pratiche devozionali e alla promozione del culto dei santi, accolse con benevolenza una supplica rivolta dai fedeli devoti di San Gregorio Taumaturgo presenti a Roma. La richiesta, trasmessa attraverso la Sacra Congregazione delle Indulgenze, mirava a ottenere una Indulgenza Plenaria pro unica vice per la Chiesa di Sant’Eligio degli Orefici, una delle chiese in cui si celebrava con particolare fervore la festa del Santo nella Città Eterna. 

Un privilegio spirituale straordinario: l’indulgenza concessa poteva essere lucrata nella domenica successiva alla festa di San Gregorio Taumaturgo, offrendo ai fedeli l’opportunità di ottenere la remissione totale delle pene temporali legate ai peccati. Ma ciò che rende questo atto ancora più significativo è il favore papale di estendere tale indulgenza anche alle anime dei defunti, un gesto di profonda misericordia che riflette la sensibilità pastorale del pontefice verso la Comunione dei Santi

Il documento, catalogato come n. 846 – 16 novembre 1729, proviene direttamente dall’Archivio Storico della Chiesa di Sant’Eligio degli Orefici. Esso contiene sia la supplica originale indirizzata al Pontefice, sia il decreto ufficiale di concessione, testimonianza tangibile di un momento di intensa devozione popolare e di attenzione ecclesiastica verso il culto del Taumaturgo. 

Questo frammento di storia non solo arricchisce la narrazione del culto di San Gregorio Taumaturgo, ma ci offre uno sguardo privilegiato sulla vita religiosa romana del XVIII secolo, sulle dinamiche tra clero e fedeli, e sull’importanza delle indulgenze come strumenti di grazia e speranza. 

Altare maggiore della chiesa di Sant'Eligio degli Orefici a Roma

 

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