Vito Mancuso confonde i Sacramenti con i Baci Perugina

Il vizio originario del Mancuso-pensiero.

Domenico Condito

Vito Mancuso, è stato ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Maria Martini nel Duomo di Milano il 7 giugno del 1986. Successivamente, ricevuta la dispensa papale dal celibato ed essendo dimesso dallo stato clericale, ha chiesto e ottenuto di sposarsi in chiesa con il rito cattolico. Da allora, attraverso i suoi libri, conduce un attacco sistematico e sempre più violento alle verità della fede cattolica. Forse, il termine “violento” sembrerà eccessivo, ma non bisogna lasciarsi ingannare dalla mitezza apparente, dai toni suadenti e dalla soavità del sorriso, perché Mancuso colpisce con una clava rivestita d’ovatta per mascherarne l'impatto. 
L’elaborazione del Mancuso-pensiero procede attraverso il tentativo di scardinare il depositum fidei, di delegittimare la Chiesa cattolica, vero Corpo mistico di Cristo. È la classica “uccisione del padre” (o dei "Padri", in questo caso), che in quanto tale risponde più a un bisogno personale di "distacco", che non a una naturale e libera progressione del pensiero. Questo è il vizio originario che rende poco credibile la sua narrazione teologica: in fondo, Mancuso continua a parlarci più di se stesso che di Dio. Nei suoi libri sembra voler razionalizzare la propria personale delusione, la crisi dell'abbandono, trasformandola in una nuova teologia. Eppure, “questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzav(a) tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa” [Salmo 42 (41), 5].
Nei giorni scorsi, riproponendo un vecchio post su Facebook, ha negato la verità dei Sacramenti, confondendoli forse con i Baci Perugina: "... non è il divino a stabilire il bene, ma è il bene a stabilire il divino. Primato della vita sui libri sacri, sui dogmi, sulle gerarchie ecclesiastiche. Una parola gentile, uno sguardo affettuoso, un abbraccio, una carezza... ecco i veri sacramenti."
Una teologia sacramentaria accomodante, facile facile, per anime flaccide e imborghesite, capace di narcotizzare le coscienze. È il "cristianesimo senza sforzo", buono per la pubblicità della Coca-Cola a Natale. Eppure, Mancuso dovrebbe ricordare: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!” (Lc 12, 49-50). 



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