Il culto di San Gregorio Taumaturgo nel Monastero di San Basilio a Madrid
Dal “mysterioso Opuscolo” madrileno di Padre Joseph de Sierra (1774) alle radici bizantine di Stalettì in Calabria: la Novena di San Gregorio Taumaturgo tra devozione basiliana e memoria delle reliquie.
Domenico Condito
![]() |
| San Gregorio Taumaturgo e Santa Macrina. Incisione di Moreno Tejada della fine del Settecento. |
Il 21 ottobre 2021, a Santiago di Compostela, ho ritrovato un esemplare rarissimo della Novena de San Gregorio Thaumaturgo, stampata a Madrid nel 1774 presso la tipografia di Blas Román. Il frontespizio stesso definisce l’opera un “mysterioso Opuscolo”, segnalando la sua natura di testo devozionale e meditativo, destinato a guidare i fedeli verso la “mistica felicità” attraverso la pratica della novena.
Il libretto era utilizzato dai padri basiliani del Monastero di San Basilio di Madrid, dove si venerava un’immagine miracolosa del Santo. La sua riscoperta rappresenta un tassello prezioso per la storia del culto di San Gregorio Taumaturgo in Spagna e per la ricostruzione dei legami spirituali e culturali tra la penisola iberica e Stalettì, in Calabria, terra che custodisce da molti secoli le reliquie del Santo in una chiesa retta a lungo da monaci basiliani.
L’autore: Padre Joseph de Sierra
Predicatore stimato, Sierra si distinse per la sua devozione a San Giovanni Battista, al quale dedicò opere di rilievo. Morì il 14 dicembre 1783. La sua figura emerge come quella di un religioso colto e impegnato, capace di coniugare la tradizione basiliana con la sensibilità pastorale del XVIII secolo. La Novena dedicata a San Gregorio Taumaturgo testimonia la sua capacità di elaborare testi che uniscono teologia, spiritualità e retorica devozionale.
Il Monastero di San Basilio a Madrid
Fondato nel 1608 e ricostruito nel 1647 sotto il patronato di Diego Mexía de Guzmán y Dávila (1580–1655), primo Marchese di Leganés e Viceré di Catalogna, il Monastero di San Basilio fu un centro vitale per la presenza basiliana in Spagna. La sua importanza è attestata anche dalla committenza artistica: nella sacrestia si trovava un dipinto raffigurante San Basilio, copia da El Greco, datazione probabile tra 1634 e 1668, oggi conservato al Museo del Prado.
La storia del monastero si concluse tragicamente con la desamortización di Mendizábal (1836), quando i beni ecclesiastici furono confiscati e messi all’asta. La Chiesa reagì con la scomunica degli espropriatori e degli acquirenti. L’edificio fu trasformato in caserma di artiglieria, poi in prigione militare, e infine demolito nel 1850. La memoria del culto basiliano a Madrid sopravvive oggi soprattutto attraverso testi come la Novena di Sierra.
![]() |
| Anthony van Dyck, Diego Felipe de Guzmán - Marchese di Leganés (1634). Museo Nazionale d'Arte Occidentale di Tokyo. |
La Novena: struttura e contenuti
![]() |
| San Basilio copia da El Greco |
L’opera si apre con una introduzione teologica e spirituale di grande respiro, che illustra il senso della novena e le condizioni interiori necessarie per ottenerne frutti spirituali. Sierra insiste sulla preparazione del fedele attraverso le Virtù Cardinali e Teologali, i sette Doni dello Spirito Santo e le tre Potenze dell’anima (Memoria, Intelletto, Volontà).
La parte centrale dell’introduzione è dedicata alle nove Beatitudini temporali, tratte dal libro dell’Ecclesiastico, che vengono elevate a dimensione mistica grazie al “timore di Dio”, considerato da San Tommaso d’Aquino la chiave delle Virtù eroiche. Ogni beatitudine terrena viene reinterpretata in senso spirituale:
- la gioia nei figli diventa pietà;
- la vittoria sui nemici corporali si trasforma in lotta contro i vizi;
- il matrimonio prudente si sublima nella pace interiore;
- la lingua non diffamatrice diventa modestia;
- la libertà dal servire inferiori si trasfigura in magnanimità verso Dio;
- l’amicizia fedele si radica nella purezza del cuore;
- la gloria dei maestri civili si eleva nell’istruire con pazienza i semplici;
- la sapienza mondana si converte nella contemplazione dei misteri divini;
- la scienza utile alla fortuna si trasforma nella prudenza del ben operare.
La decima virtù, il timore di Dio, corona tutte le altre, innalzando l’uomo alla perfezione spirituale.
Il testo prosegue con meditazioni sulla pratica della novena, intesa come “stazione” o “pervigilio”, richiamando le antiche veglie notturne. Sierra invita i fedeli a un digiuno spirituale (astinenza dal peccato) e, secondo le forze, anche corporale, come mezzo di mortificazione e elevazione.
Un passaggio di grande suggestione è la metafora musicale: l’uomo è paragonato a un salterio a dieci corde, simbolo dei dieci comandamenti e dei dieci sensi (cinque corporali e cinque spirituali). San Gregorio Taumaturgo, “mistico scultore e pittore”, trasforma i Gentili in strumenti armonici del cattolicesimo, accordando corpo e spirito nella lode divina.
Significato storico e teologico della Novena
La Novena di Sierra riflette la spiritualità basiliana del XVIII secolo, segnata da un forte accento sulla mistica, sulla pedagogia delle virtù e sulla centralità del timore di Dio come principio di perfezione. È un testo che unisce dottrina e devozione, teologia e pastorale, con un linguaggio ricco di immagini e metafore.
Dal punto di vista storico, la Novena testimonia la vitalità del culto di San Gregorio Taumaturgo in Spagna, inserito nel contesto della presenza basiliana a Madrid. La sua pubblicazione nel 1774 mostra come il Santo fosse percepito come modello di intercessione potente, capace di soccorrere i fedeli nelle necessità spirituali e corporali.
Iconografia spagnola di fine Settecento: San Gregorio Taumaturgo e Santa Macrina
Un ulteriore e significativo riferimento al culto di San Gregorio Taumaturgo in Spagna è offerto da una splendida incisione di fine Settecento realizzata da Moreno Tejada, raffigurante il Santo insieme a Santa Macrina, nonna di San Basilio e di San Gregorio di Nissa (vedi prima immagine in testa al post). La scelta iconografica è di grande rilievo: secondo la tradizione, Santa Macrina fu convertita e battezzata proprio dal Taumaturgo, e divenne maestra spirituale dei suoi celebri nipoti, Basilio Magno e Gregorio di Nissa, figure centrali della patristica cappadoce.
L’iscrizione posta nel piè di pagina dell’incisione sottolinea il legame diretto con il culto madrileno:
“S.s Gregorius Thaumaturgus Episcop.s Neocaesariensis cuius Imago in Eccles.a S. Basilii Mag.i Matritens.s veneratur / S.ta Macrina Avia Paterna, et Magistra S.P.N. Basili Magni, et S. Gregorii Thaumaturgi discípula.”
Questa nota evidenzia come l’immagine del Santo fosse venerata nella chiesa di San Basilio Magno a Madrid, e come la figura di Macrina fosse presentata quale discepola del Taumaturgo e progenitrice della grande tradizione basiliana. L’incisione, dunque, non è soltanto un’opera artistica, ma un documento teologico e devozionale che ribadisce la continuità della fede: da Gregorio Taumaturgo, attraverso Macrina, fino ai Padri Cappadoci.
La presenza di tale iconografia in Spagna testimonia la profondità del culto di San Gregorio Taumaturgo e la sua capacità di intrecciarsi con la memoria basiliana, rafforzando ulteriormente il legame con la tradizione calabrese di Stalettì, dove le reliquie del Santo erano venerate.
Il legame con Stalettì in Calabria
Il culto di San Gregorio Taumaturgo a Madrid non può essere compreso senza ricordare la presenza delle reliquie del Santo a Stalettì (Catanzaro). La tradizione calabrese, radicata nella chiesa di fondazione bizantina dedicata al Taumaturgo, costituì un punto di riferimento per la diffusione della devozione in ambito mediterraneo.
La connessione tra Calabria e Spagna, mediata dall’Ordine basiliano, dimostra come il culto del Santo abbia avuto una dimensione transnazionale, capace di unire Comunità lontane attraverso la comune venerazione. La Novena di Sierra, celebrata a Madrid, si inserisce in questo circuito di devozione che lega la penisola iberica alle radici bizantine e calabresi del culto gregoriano.
Un ponte bibliografico tra Stalettì e la Spagna: l’edizione spagnola del Compendioso Ristretto di padre Raimondo Romano
Un ulteriore elemento di straordinaria importanza per comprendere la diffusione del culto di San Gregorio Taumaturgo in Spagna è rappresentato dalla traduzione in lingua spagnola del volume di padre Raimondo Romano, domenicano originario di Stalettì. L’opera, stampata a Napoli nel 1692 con il titolo Compendioso ristretto della Vita, Virtù e Miracoli del glorioso San Gregorio Taumaturgo Vescovo e Confessore, Avvocato de’ casi più ardui e disperati. E della miracolosa venuta del suo sacro Corpo dall’Armenia in Calabria Superiore nella Terra di Stalettì, costituisce una pietra miliare nella storia della devozione gregoriana. Un articolo di approfondimento su questa edizione del Romano è visualizzabile a questo link: Stalettì, San Gregorio Taumaturgo: la scoperta dell’edizione spagnola del “Compendioso Ristretto...” di padre Raimondo Romano (Napoli, 1692) .
La scoperta di un esemplare spagnolo,che ho realizzato a Tarragona nel 2018, ha rivelato come il testo di Romano fosse non solo conosciuto ma anche diffuso in ambito iberico, contribuendo a consolidare il culto del Santo tra la penisola italiana e la Spagna. L’edizione fu dedicata a Donna Francisca Josefa de Aragón y Sandoval, contessa di Santisteban e viceregina di Napoli, la cui devozione a San Gregorio favorì la circolazione del testo nella corte spagnola.
Il valore dell’opera non risiede soltanto nella biografia del Santo, ma anche nella ricca documentazione storica che padre Romano inserì: dalle incursioni barbaresche del XVII secolo, al terremoto del 1624, alla peste del 1656, fino alle pratiche di esorcismo nella chiesa di Stalettì. La traduzione spagnola rese accessibili queste memorie a un pubblico più vasto, rafforzando il legame spirituale e culturale tra la Calabria e la Spagna, dove il culto del Santo è fiorito in tante località. Espressioni del culto spagnolo che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti su queste pagine.
Un esemplare dell’edizione del 1692 è oggi conservato presso la Biblioteca Nacional de España a Madrid, a testimonianza della sua rilevanza bibliografica e del ruolo che ebbe nella diffusione del culto gregoriano in ambito iberico
Conclusione
Il ritrovamento della Novena de San Gregorio Thaumaturgo di Padre Joseph de Sierra è un evento di rilievo per gli studi sulla storia religiosa del XVIII secolo. Essa illumina la spiritualità basiliana a Madrid, valorizza la figura di un autore colto e devoto, e riafferma il legame tra la Spagna e la Calabria nella memoria del Santo.
La traduzione italiana del testo, oggi in corso, rappresenta un passo fondamentale per rendere accessibile a un pubblico più ampio questo “mysterioso Opuscolo”, che unisce teologia, mistica e devozione popolare.







Commenti
Posta un commento